LA STORIA DEL SARTO O SARTA DA WIKIPEDIA
Il sarto (al femminile sarta) è un mestiere dell'artigianato e la persona che lo svolge viene chiamato anche sartore o sartora. La parola, deriva dalla lingua latina sartor che si ricollega alla parola sarcire ovvero restaurare (della stessa radice di risarcire insomma). L'antico significato di rappezzatore l'ha perso poi con il tempo, ora invece viene usato per indicare la persona che taglia e cuce i vestiti spesso dotato di grande sensibilità e gusto. Il sarto è quindi l'operatore artigiano che confeziona gli abiti (maschili e femminili). Il sarto anche al giorno d'oggi rimane un artigiano specializzato e come tale è sempre stato considerato, in Italia è stata una professione che ha segnato la storia del costume e della moda anche per le particolari modalità con cui si è sviluppata. Lo sviluppo di questa professione in Italia ha avuto il culmine nell'immediato dopoguerra con il fenomeno delle "sartine" e come tale si è sviluppato. L'Italia delle sartine rappresenta la storia dell'abbigliamento pronto in italia dal primo dopoguerra agli anni 60, 70 ed è il nucleo di quello che poi diverrà l'Alta Moda[1] italiana.
La sarta o il sarto classico quindi segue la realizzazione e la lavorazione di abiti su misura. Il suo lavoro consiste nel consigliare il cliente sul capo adatto alle sue misure e sul tessuto più idoneo lavorando sul taglio. Fino all'avvento delle fabbriche tessili e gli abiti confezionati, il sarto o la sarta seguiva l'intera fase del processo di realizzazione del capo, ora affianca lo stilista che lo disegna (modello), la modellista che lo prepara (il cartamodello) ed infine il sarto che taglia e cuce l'abito. Da sempre, per svolgere adeguatamente e compiutamente questa professione artigiana è richiesta una lunga preparazione che si acquista prevalentemente sul campo iniziando come apprendista in una sartoria.